ISTITUTO SULLIVAN


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Orientamento scientifico

La scuola

Il programma formativo del corso si basa sul modello di sviluppo della personalità rappresentato dalla psicoanalisi ad indirizzo interpersonale nell'ambito più generale della prospettiva relazionale. Tale modello ha iniziato a svilupparsi a partire dagli anni 1925/30 sostanzialmente perché la metapsicologia pulsionale freudiana si era dimostrata insufficiente a comprendere la multidimensionalità dello sviluppo della mente e a cogliere tutti gli aspetti dinamici della situazione analitica.

La teoria interpersonale della psicoanalisi ha avuto il suo fondatore nella figura di Harry Stack Sullivan, uno psichiatra americano vissuto tra la fine dell'ottocento e l'inizio del novecento (Chenango Country, 1892 - Parigi, 1949). Nel corso degli anni venti ha sviluppato un intenso lavoro interdisciplinare, in particolare con l'antropologo Edward Sapir e con gli esponenti del primo movimento dell'interazionismo simbolico, quali G.H. Mead, C.H.Cooley, W.I. Thomas ed altri. Sul piano strettamente psichiatrico il suo principale ispiratore fu Adolf Meyer, mentre apprezzava il pensiero psicoanalitico di S. Freud, cominciandone, però, ad intravederne già in quegli anni i limiti scientifici ed operativi.

È da questo crogiolo di idee e di lavoro interdisciplinare che egli ha sviluppato la teoria interpersonale della psichiatria, ha organizzato, presso la clinica Chestnut-Lodge, un reparto pilota con la prima comunità terapeutica per schizofrenici, raggiungendo ottimi risultati. La sua allieva Clara Thomson, anche attraverso l'analisi personale sostenuta a Budapest con Sandor Ferenczi, ha sviluppato più intensamente la teoria interpersonale di Sullivan in senso psicoanalitico. Da allora una serie di autori hanno contribuito con i loro studi alla definitiva trasformazione della psichiatria interpersonale nella moderna psicoanalisi interpersonale. La produzione culturale e scientifica afferente a tale modello costituisce l'organizzazione didattica di base dell'approccio formativo elaborato e proposto dall'Istituto di Psicoterapia Analitica.

Oggi, la psicoanalisi interpersonale è parte integrante del più generale orientamento relazionale della psicoanalisi (Greenberg, Mitchell, Aron ed altri) che ricomprende importanti teorie psicoanalitiche quali la teoria delle relazioni oggettuali e la psicologia del Sé. Nei programmi didattici è previsto l'insegnamento anche di queste due importanti teorie.

Nell'ambito del programma formativo, inoltre, viene dato ampio spazio a due autori i quali, a differenza di Sullivan che ha sviluppato la sua teoria in modo indipendente dalla dottrina freudiana, hanno elaborato la loro teoria in diretta critica del modello pulsionale freudiano e a partire dall'interno del movimento psicoanalitico (perciò conosciuti come neofreudiani): questi sono Karen Horney ed Erich Fromm.

Attualmente l'orientamento relazionale della psicoanalisi si sta ulteriormente sviluppando e molti sono gli autori che ne approfondiscono le valenze teoriche-cliniche nonché quelle applicative. Esso sta sempre più configurandosi come l'orientamento psicoanalitico più sensibile ed in sintonia con i modi ed i significati della sofferenza e del disagio espressi nel contesto della società attuale.


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