
29 e 30/11/2025
Dipendenze patologiche
Dal primo contatto alla terapia, dalla comprensione del fenomeno alla progettazione dell'intervento
Ad oggi, il mondo delle dipendenze patologiche risulta cosìarticolato da rendere l’uso dell’espressione generica “latossicodipendenza” non solamente riduttivo ma fuorviante.Allo stesso tempo, la necessità di analizzare i diversi aspetti(psichici e non) che orbitano intorno a questo fenomeno i haportato a una proliferazione di definizioni, classificazioni eapprocci al problema. Dietro a un sempre maggiore bisognodi operatività, chi vuole operare nel settore deve affrontarnela complessitàL’approccio interpersonale ha in tal senso qualcosada offrire. Judith Brisman, autrice del cap. 25 dell’“Handbook of Interpersoanal Psychoanalysis”dedicato alle addiction, a proposito della cura dellestesse, ci dice: “Noi chiediamo ai nostri pazienti di aver il coraggio digettarsi nell’arena dell’ignoto. Forse (…) è giunto ilmomento che il mondo della psicoanalisi faccia lostesso”. (2013, L’intraducibile, Ricerca Psicoanalitica,XXIV, 2)
DOTT. FABIO BENI: PSICOLOGO-PSICOTERAPEUTA-PSICOANALISTA AD ORIENTAMENTO INTERPERSONALE,ANALISTA CON FUNZIONE DI TRAINING E DOCENTE PRESSO L’ISTITUTO DI PSICOTERAPIAANALITICA IPA. SPECIALISTA CONVENZIONATO PRESSO IL SER.D. DI PRATO
29/11/2025 Modulo 1: la "Teoria"
Inquadramento epistemologico, nosologico e clinico: L’obiettivo di questo primo momento del corso è quello di fornire un modello teorico che, appoggiandosi dal punto di vista epistemologico ad alcuni aspetti della così detta “teoria della complessità”, re-inquadri dal punto di vista nosologico tale fenomeno, consentendo al clinico– interessato alle addiction e all’approccio psicoanalitico in tale ambito – di collocarsi efficacemente in tale ambito del disagio umano.
Diagnosi e progettazione dell’intervento: Perché Il processo diagnostico sia utile dovrà essere informativo circa la prognosi, ovvero capace di indicarci quale sia, fra i possibili, il percorso più adeguato da seguire. Conoscere la sostanza elettiva o la natura del comportamento additivo non basta. A tal fine il clinico imparerà a distinguere bene fasi ed aspetti tipici di questo ambito del disagio umano, che vanno tenuti idealmente e tecnicamente “separati”, per quanto fenomenologicamente impastati. Per poter progettare un intervento, invece, il corsista dovrà comprendere come: a) entrare clinicamente in contatto con un problema di dipendenza non conferisca automaticamente il ruolo di terapeuta; b)la cessazione dell’uso e/o di un comportamento additivo, sia tappa avanzata-intermedia di un percorso , il cui traguardo finale è spesso più ambizioso, ovvero quello di avviare o conseguire una trasformazione personologica dell’individuo.
8:30 SALUTI E PRESENTAZIONE
9:30 COMPLEX THEORY
9:50 Q&A
10:00 NOSOLOGIA DELLE ADDICTION
10:50 COFFEE BREAK – Q&A
11: 00 MODELLO INTERPERSONALE E ADDICTION
11:50 Q&A
12:00 DIPENDENZE, PSICOANALISI E COMPLESSITA’: UNA SINTESI
12:50 LUNCH
14:00 ADDICTION(S): ANALISI DIFFERENZIALE
14:50 Q&A
15:00 FASI DELLA DIPENDENZA
15:50 COFFEE BREAK – Q&A
16:00 CONTATTO CON CO-DIPENDENT ECOACHING PSICOANALITICO
16:50 Q&A
17:00 PIANIFICAZIONE INTERVENTO
17:50 Q&A E CHIUSURA LAVORI
30/11/2025 Modulo 2: "la Pratica"
Intervenire nelle dipendenze: Il corsista dovrà imparare ad interagire con tutti quegli aspetti che fanno parte di tale ambito del disagio umano, con tutte quelle professionalità spesso coinvolte o da coinvolgere nella gestione clinica di tale fenomeno. Si dovrà quindi imparare a considerare in termini operativi: a) le variabili sociologiche ed etniche; b) gli aspetti sociali e sanitari; c) la presenza/assenza di una rete interpersonale e/o di co-dipendent e/o di professionisti; d) la possibilità di percorsi sul territorio e residenziali; e) le varie terapie farmacologiche, psicofarmacologiche e psicologiche; ecc..
La cura: Quando e se l’addict entrerà in psicoterapia, allora, a quel punto, si dovrà gestire: a) la motivazione estrinseca/intrinseca del paziente; b) l’incontro fra la propria umanità e quella “residuale” del dipendente; c) l’interazione fra la propria personalità e la personale interpretazione della dipendenza da parte dell’addict; d) una “fase preparatoria” e una fasepsicoterapeutica propriamente detta; e) le defence action; f) la massiccia presenza di fenomeni dissociativi; g) psicopatologie da deficit, “blocchi evolutivi”, “pseudo DID”, caratteropatie di vario genere e l’improvvisa insorgenza di quadri sindromici di tipo psichiatrico; h) le esperienze primigenie fra lo storico e il fantasmatico. Il corsista apprenderà specifiche competenze al riguardo e quali siano i principali fattori terapeutici coinvolti nella cura.
8:30 INTRODUZIONE ALLA GIORNATA
9:00 GESTIONE ASPETTI SOCIOLOGICI, ETNICI, SOCIALI E SANITARI
09:50 Q&A
10:00 GESTIONE RETE INTERPERSONALE, CO-DIPENDENT,PROFESSIONISTI
10:50 COFFE BREAK – Q&A
11:00 TERRITORIO E PERCORSI RESIDENZIALI
11:50 Q&A
12:00 CO-GESTIONE, TERAPIE DI GRUPPO E FARMACOTERAPIE
12:50 LUNCH
14:00 GESTIONE DELLA MOTIVAZIONE:INTRINSECA, ESTRINSECA
14:50 Q&A
15:00 L’INCONTRO: FRA PERSONALITÀ EUMANITÀ
15:50 COFFEE BREAK – Q&A
16:00 “PREPARATORY TREATMENT” EANALISI DELL’ADDICT
16:50 Q&A
17:00 FENOMENOLOGIA CLINICA EASPETTI TERAPEUTICI
17:50 Q&A E CHIUSURA LAVORI
IL CORSO SI TIENE IN PRESENZA PRESSO LA SEDE IPA IN VIA DELLE BELLE DONNE, 13 50123 FIRENZE TEL: 055 287206